Preja da scalavè🤳

La bosa è una vasca scavata nel terreno argilloso per conservare l'acqua piovana da utilizzate per il trattamenti alle viti.

A Mezzomerico c'è un grande sasso adagiato sulle sponde del ruscello soprannominato “Riazzone”
è conosciuto come “Prion dla val dal Sèch”. Una diceria di paese precisa che sotto il monolito si
trovano “La Pita e i Piscit d'or” cioè una chioccia con i pulcini d'oro.
Una leggenda molto simile risulta anche nella zona di Suno. Lungo la strada delle vigne che da
Mezzomerico porta a Suno appena dopo il confine di Mezzomerico, a poche decine di metri
dall'asfalto si trova il “monumento” più antico di Suno e certamente il più misterioso. Si tratta di
un monolito di serpentino dalla forma arrotondata e vagamente conica di circa quattro metri di
base per cinque di altezza, depositato dalle glaciazioni dell'era Neozoica o Quaternaria.
Il grande masso si erge nel letto del ruscello “rio Motto Zufolone” in un'area boscosa e collinare.
In dialetto sunese suona “preja da scalavè” che può essere tradotto in italiano come “pietra dello
sfregamento”; strofinarsi contro questi massi o scivolare sopra di essi pare fosse di buon auspicio
per le donne sterili ed un aiuto al parto per quelle gravide.
La relazione tra le due storie appare evidente in quanto i neonati sono equiparati al tesoro
nascosto (pulcini d'oro) ed il grande masso ne è la chioccia (pita

Si tratta di una monolitico serpentino dalla forma arrotondata e vagamente conica di circa 4 m di base per 5 m di altezza, depositato dalle glaciazioni dell'era Neozoica o Quaternaria. (Wikipedia)