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How to do (or not) a Road Race

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How to do (or not) a Road Race

Federico Bassis

How to do (or not) a Road Race

Raccolta by Federico Bassis

3 Tour

16:04 h

427 km

6.740 m

"Sei sicuro di quello che stai facendo?"
"Assolutamente no"
"Beh allora fallo"
Nasce così l'idea di andare alla granfondo Stelvio Santini partendo da casa.
Ripensando al concetto di avventura e a quello di partenza,cercando di unirli in un'unica azione che ne potesse giustificare anche minimamente il gesto,mi ritrovo sul Passo dell'Aprica dove un po il destino,tessitore silenzioso,e la crisi di fame imminente,mi lanciano un messaggio grande come l'insegna della pizzeria: "pizza e vai".
Da Tirano a Bormio la strada è un susseguirsi di paesi incastonati nella valle,ne ho contati almeno 8 e in ognuno di questi uno strappo infame pronto a restare tatuato nelle gambe.
Tra lo stupore (anche mio) arrivo a Bormio dopo 190km,ritiro il pacco gara e ho il numero 63.Penso che nemmeno quando alle gare ci andavo preparato avevo avuto un numero così basso e scoppio a ridere.
La serata procede non proprio all'insegna del "pregara",ma del resto non sto puntando molto alla prestazione e mi voglio godere ogni momento.
Sveglia alle 5,penso che comunque è sempre più tardi della sveglia alle 3.10 che Mattia mi aveva puntato alla Jeroboam di Asiago,e riesco a emozionarmi attaccando il numero sulla maglia,perchè è inutile essere ipocriti: quando hai il pettorale sulla schiena,ti metti in gioco al 100%.
3,2,1 via! prima ora a quasi 50 di media,penso che dei 140km se va avanti così alla stelvio ci arrivo in pullman.Inizia la prima salita e con stupore vedo che riesco a tenere un ritmo accettabile,sarà la disperazione del momento o il fatto che non stessi guardando il garmin che mi lanciava segnali come "ma sei scemo?" (ndr: al mattino,l'allenamento consigliato era "recovery ride").
L'unico momento di certezza di questi due giorni è stato al bivio "medio-lungo",simbolicamente leggibile come "vuoi soffrire tanto o tantissimo?".
Il percorso lungo affronta il Mortirolo da Tovo di Sant'Agata,che in gergo potremmo definire "una legnata",tenendo conto che ti regala negli ultimi 2km dei tratti su una cementata e lo sappiamo tutti: quando c'è il cemento,non è un bel segno.
La salita è dura,ma in questo caso mi aiuta l'esperienza maturata in quest'anno di avventure in gravel,e mi dico:"beh,per lo meno non devo fare km a spingere la bici una volta in vetta"e ripensando a certi momenti critici vissuti,scollino.
Discesa verso Grosio,risalita verso Bormio ed ora tocca allo Stelvio.
Rimango colpito dalla forza di volontà dei ciclisti che con fatica stanno tentando di arrivare in vetta,mi immagino le loro motivazioni,i sacrifici che hanno fatto per essere qui,per arrivare a quota 2757m e avere quel cappellino da Finisher che ai loro (ma anche ai mieie,non diciamo bugie dai)occhi avrà un valore inestimabile.
Tra questi pensieri,il perdermi a sentire il verso delle marmotte che si mischiava tra il rumore dei cambi e gli incitamenti degli altri partecipanti,arrivo al bivio dell'Umbrail e gli ultimi 3km sono un dipinto di ciclisti in fila indiana lungo i 10 tornanti finali.
Di solito quando finisco una gara di questo tipo ripenso a cosa avrei potuto fare di più,a quello che non era andato nel verso giusto,ma questa volta no,la prima cosa che faccio è salutare il ragazzo che mi aveva levato tranquillamente di ruota negli ultimi 500m e complimentarmi (mamma mia se andava forte).
Del percorso lungo la somma dei tempi sulle salite di Teglio,Mortirolo e Stelvio determina la classifica:sono 7°assoluto e 1° di categoria.
Tra l'inaspettato e la relativa felicità (non mi è mai piaciuto essere al centro dell'attenzione)devo attendere le premiazioni ed il pensiero va ad un solo pensiero: A che ora sarà l'ultimo treno a Morbegno?
Alle 17.20 tutto è concluso ed inizia una corsa contro il tempo visto che l'ultimo treno è alle 20.45,i km sono 96 e ho una fame che metà basta,ma riesco ad arrivare in tempo aiutato anche dal vento a favore: prima volta che capita.
Sul treno stappo la birra che da Bormio avevo nella tasca,mi siedo su quello che in quel momento sembrava un trono e mi abbandono al viaggio di ritorno.
Ci sarebbero molte più pagine da raccontare,immagini da immortalare,occhi,momenti ed emozioni che ad oggi non riesco nemmeno a capire come poter descrivere.
Ma questa è un'altra storia:non è mai stato così bello affrontare una gara.

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Tour e Highlight

  1. To the Race

    07:12
    190 km
    26,4 km/h
    2.310 m
    1.340 m
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  2. Lovere

    Highlight – Ciclismo su strada

    Un bellissimo paese affacciato sul lago d'Iseo. Splendida la piazza, dove poter scegliere tra molti bar il proprio preferito per una meritata sosta.

    Suggerimento by Federico Bassis

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  3. Registrati e scopri luoghi come questo

    Ricevi consigli su singletrack, vette e tante altre avventure imperdibili!

  4. Bormio

    Highlight – Ciclismo su strada

    Bormio è una località di sport invernali piuttosto rinomata. Ciò che rende Bormio estremamente gradevole, però, è il fatto che questa piccola cittadina ha conservato intatto il suo idillio. Nessuna traccia di sofisticati hotel in provetta. Ci sono invece tanti piccoli e accoglienti alloggi dove mamma Leone è ancora ai fornelli e la padrona di casa cerca di intavolarvi una conversazione mentre voi badate alla vostra bicicletta – in italiano, ovviamente. L'accogliente e autentico centro storico ti trasmette immediatamente quella sensazione di vacanza. L'unica cosa a cui bisogna abituarsi è il relax italiano (anch'esso estremamente autentico): la città si anima davvero solo nel pomeriggio.

    Tradotto daVedi originale

    Suggerimento by Martin Donat

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    Dettagli
  5. 06:01
    146 km
    24,3 km/h
    4.200 m
    2.680 m

    7º posto assoluto e 1º categoria: con la mente libera tutto è possibile

    by

  6. Tovo di Sant'Agata - Mortirolo

    Highlight – Ciclismo su strada (Segmento)

    Il Mortirolo. Insieme allo Zoncolan e all'Angliru, la sacra triade di montagne che si scala solo per un motivo: sei solo un po' stupido.

    Una montagna incredibilmente ripida e disgustosa. Mi risparmio le maledizioni a questo punto. Tu che stai leggendo questo, tuttavia, puoi stare certo che puoi sparare tutto il tuo vocabolario di brutte parole su questa salita. Significativamente, la salita che inizia qui inizia in un cimitero (dove si può anche parcheggiare, tra l'altro). Non poteva promettere nulla di buono. L'intera salita è lunga 12,7 km. I primi otto chilometri sono in un bosco e solo occasionalmente si intravede la valle. Non dimenticherò mai il polo della corrente. Arrivi in fondo, guardi in alto, esci dalla foresta dopo otto chilometri e guardi in basso l'albero maestro.

    Quindi segue un piccolo passaggio in discesa prima che inizi il vero inferno. Forse Dante avrebbe dovuto fare di questa montagna uno dei suoi circoli infernali. Al chilometro 8,5 sei a 1.474 metri di altitudine (a proposito, inizi a 523 metri di altitudine. Lascio a te i calcoli a questo punto) ed è un buon 800 metri da piano a leggermente in pendenza. Ogni persona normale ne è felice. Tutto quello che pensavo era: "Merda. Il segno del passo è a 1.850 metri sul livello del mare. La montagna è lunga 12,7 km. E sto sprecando 800 metri qui, che ne rimangono solo 3,5”. Okay, non ci pensavo. Riuscivo a malapena a farlo. Ma quello che seguì nei due chilometri successivi fu una ripidezza insuperabile.

    Si sale su lastre di cemento lavato con pendenza superiore al 20%. Solo quando la strada si unisce alla salita di Mazzo torna ad essere sopportabile. Dopo di che, la montagna è un gioco da ragazzi. E: Non per niente questa salita è valutata più duramente a "Quäldich" rispetto a quella più nota di Mazzo. Ma hai sicuramente pace e tranquillità qui. Nessuna persona normale vuole salire qui.

    Tradotto daVedi originale

    Suggerimento by Chris

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La Raccolta in numeri

  • Tour
    3
  • HIGHLIGHT
    6
  • Distanza
    427 km
  • Durata
    16:04 h
  • Dislivello
    6.740 m

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